Le scarpe da punta sono scarpe da ballo. Scarpe da punta: come sono apparse le ballerine La storia delle scarpe da punta

Anastasia Volkova

La moda è la più potente delle arti. È movimento, stile e architettura in uno.

Contenuto

È difficile immaginare una ballerina sul palco senza scarpe da punta. Queste scarpe speciali aiutano a raggiungere la perfezione nella tecnica delle dita, la sezione principale dello studio della danza classica femminile. Le ballerine sono diventate un attributo indispensabile che consente allo spettatore di percepire l'azione sul palco come qualcosa di soprannaturale, sublime, insolito per una persona comune.

Cosa sono le scarpe da punta

Le scarpe da punta sono scarpe professionali altamente specializzate che hanno reso la vita più facile alle ballerine. Tradotto da francese questo termine significa "punto", "punta delle dita". Altri nomi di prodotti sono pioli, caschi, scarpe da punta. Le scarpette da ballo dovrebbero adattarsi perfettamente al piede, poiché i ballerini vi trascorrono la maggior parte del tempo. vita professionale. I principianti possono utilizzare camoscio o ballerine in tessuto di cotone con soletta rinforzata e tallone. Queste sono opzioni di scarpe economiche per gli allenamenti quotidiani.

Storia

L'espressione francese sur les pointes significa "ballare con la punta delle dita". Un tempo, le ballerine salivano sul palco a piedi nudi o eseguivano una danza, in piedi sulla punta delle dita. Di conseguenza, il piede è stato sottoposto a uno stress eccessivo, che ha portato a lesioni, distorsioni e lussazioni. Questo metodo è stato sostituito dall'idea di creare speciali scarpe di supporto.

La prima ballerina ad apparire sul palco con le scarpette da punta è stata Maria Taglioni. Le copie di prova dei prodotti sono state inventate da suo padre Philippe Taglioni nel primi dell'Ottocento secolo in Italia. Poi le scarpe da ballo iniziarono a essere modificate, modificate, sperimentando il materiale. Per rigidità, è stato inserito un tappo di sughero nella punta delle normali scarpe, ma questo metodo ha danneggiato ancora di più le gambe. Quindi hanno iniziato a utilizzare tessuti morbidi o lana annidati, che hanno ridotto il carico sul piede. Tali scarpe non hanno mantenuto la loro forma, sono cadute rapidamente in rovina, ma hanno aiutato la ballerina a salire più facilmente sulle scarpe da punta.

I produttori hanno continuato a proporre nuovi design, inserti, solette aggiuntive. Abbiamo provato a usare il gesso invece della colla, ma era difficile impastare scarpe del genere. Poi sono entrati in uso sandali di cuoio con cinturini attaccati al piede. Ora le scarpe da punta per ballerine sono realizzate manualmente o meccanicamente. Famosi produttori: Grishko (società russa) e Gaynor Minden (società americana).

In cosa consistono

Fare scarpe da punta è un'arte. Le ballerine sono composte da 54 elementi, collegati e perfettamente aderenti al piede. La tomaia è realizzata in calicò o raso color carne, che crea l'illusione dell'unità del piede e della scarpa. Atlas non crea abbagliamento dai riflettori. Il calicò preserva la salute delle gambe della ballerina, assorbendo l'umidità e prevenendo la formazione di funghi: dopo le esibizioni e l'allenamento, le gambe dei ballerini diventano completamente bagnate.

La struttura delle scarpe da ballo:

• scatola (vetro) - una custodia rigida all'interno della scarpa, composta da 6 strati di tessuto e tela, incollati insieme secondo il principio della cartapesta;
• ali;
• i nastri per cravatta sono una parte obbligatoria delle scarpe da punta, che, secondo la tradizione, la ballerina si cuce addosso;
• tomaia: una parte superiore a forma di V, a cui sono cuciti due dorsi;
• pieghe;
• suola in vera pelle (pelle scamosciata), che aiuta la ballerina a non scivolare;
• cucitura posteriore e centrale;
• nichel: una parte anteriore rigida delle scarpette da ballo, che aiuta il ballerino a stare in piedi sulle scarpe da punta;
• solette realizzate in cartone rigido con l'aggiunta di plastica di vari gradi di durezza: S (morbida), M (media), H (dura), SS (super morbida), SH (super dura).

Come sono fatte le scarpe da punta

Realizzare scarpe da ballo è la tecnologia più complessa nella produzione di scarpe. Qui tutto dovrebbe essere pensato nei minimi dettagli e selezionato individualmente: il grado di apertura, rigidità, pienezza, aumento. In Russia, le ballerine sono realizzate solo a mano, in Europa - meccanicamente. I professionisti raccolgono fino a 12 paia di scarpe da punta per turno. Nel lavoro viene utilizzato un blocco di plastica (era di legno).

Tecnologia di produzione delle scarpette da ballo:

1. Il piano è composto da 3 strati di raso tagliati con fustellatrice meccanica.
2. Una fodera è realizzata in cotone naturale per ogni dettaglio, che protegge le gambe della ballerina dalle irritazioni.
3. Nella parte superiore (manica) sono cuciti due dorsi in raso, rinforzando la cucitura con un nastro in materiale artificiale.
4. Per ottenere il bordo, il nastro viene piegato a metà attorno al pizzo utilizzando una macchina da scrivere.
5. È cucito attorno al perimetro della punta, che aiuta a stringere saldamente le scarpe sulla gamba.
6. Per controllare la taglia, il top in raso viene messo su un blocco pre-preparato (realizzato individualmente per ogni ballerina). La deviazione dell'altezza della tomaia non è consentita più di 3 mm, altrimenti le scarpe andranno a sbattere contro il piede.
7. Una fodera è incollata alla soletta interna.
8. Un pezzo di stoffa resinata viene imbevuto e posto sopra il "vetro" per formare una scatola.
9. Pezzi di stuoia vengono incollati e posizionati su uno strato di cotone. La colla è realizzata su base gomma-plastica da acqua, farina, amido, resina. Questa composizione fornisce la flessibilità necessaria.
10. Un altro strato di cotone naturale viene incollato sulla scatola risultante.
11. La struttura viene avvolta nel cellophane, pressata contro il marmo (in modo che la monetina diventi uniforme e piatta) e lasciata asciugare.
12. Il rivestimento è incollato al "vetro", tagliato l'eccesso.
13. Il raso viene incollato sulla fodera, creando delle piccole pieghe.
14. Il sottopiede interno sul retro e la suola sono ricoperti di colla vinilica, lasciata asciugare per un giorno.
15. Le parti vengono riscaldate nel forno a una certa temperatura, a seguito della quale viene attivata la colla essiccata.
16. La suola viene fissata e la scarpa viene posta sotto la pressa per 15 secondi (per un forte incollaggio).

Uso delle scarpe da punta

Per quanto tempo verranno utilizzate le scarpette da ballo dipende dall'intensità del carico. Durante un'esibizione, un ballerino può cambiare diverse paia, mentre una certa tecnica di esecuzione richiede l'uso di scarpe diverse. Prima dello spettacolo, la ballerina fa ogni sorta di manipolazione per preparare le sue scarpette da ballo:

• impasta una scatola dura con un martello;
• taglia una toppa e la ricopre di fili, lavorandola all'uncinetto o foderandola con un pezzo di stoffa;
• all'interno, dal lato del tallone, fa un anello di costrizione che preme saldamente le scarpe alla gamba;
• rotture nelle scarpe;
• taglia la soletta con un coltello o una grattugia;
• cuce elastici;
• strofina il muso e la suola delle scarpe da punta con la colofonia.

Quanto costano le scarpe da punta

Le ballerine sono selezionate individualmente. Allo stesso tempo, la bellezza e l'originalità del design non sono i parametri più importanti. Innanzitutto, presta attenzione alla rigidità della soletta, della scatola, della vicinanza, della pienezza, della misura del tacco, del ritaglio. I modelli più popolari sono prodotti da Sansha, Grishko, Russian Ballet, R-class, Bloch. Se sei interessato a dove acquistare le scarpe da punta, contatta i negozi ufficiali dei produttori o ordina online dai rivenditori. Il costo di alcuni modelli a Mosca:

video

Le scarpe da punta sono scarpe professionali. È apparsa non molto tempo fa e ha notevolmente facilitato la vita delle ballerine. Il termine "sulle punte" indica una posizione in cui la ballerina si appoggia solo sulla punta delle dita e non sul piede. In questa posizione, le dita subiscono molto stress senza supporto e un'esecuzione impropria può causare lesioni. Dopo l'avvento delle scarpe speciali, provare ed esibirsi è diventato molto più facile che a piedi nudi. Le scarpe da punta sono considerate i precursori delle ballerine, che hanno guadagnato popolarità in l'anno scorso. Ma loro stesse rimangono scarpe altamente specializzate, che vengono cucite a mano da artigiani, e ogni modello è adattato al piede della ballerina.

Cosa sono le scarpe da punta e come sono fatte?

Le scarpe da punta sono costituite da una scatola, una suola e fasce che fissano saldamente la scarpa al piede. La fabbricazione di ogni parte richiede abilità e cura, quindi le scarpe sono spesso create a mano.

La cosa principale nelle scarpe da punta è una scatola abbastanza solida. Protegge le dita dalla curvatura e aiuta a distribuire meglio il carico. Per la sua fabbricazione sono necessari 5-6 strati di tessuto o tela, che sono ben incollati prima dell'indurimento. Nella produzione meccanica vengono utilizzati inserti in plastica, ma più spesso viene utilizzata la colla naturale, che tiene saldamente insieme gli strati di tessuto, creando una crosta dura. Successivamente, le scarpe vengono cucite e battute con uno speciale martello per rimuovere le cuciture sporgenti.

L'altro elemento importante è la suola. Si compone di tre parti: una suola in cuoio, un inserto flessibile in plastica e una soletta. La pelle impedisce di scivolare su pavimenti lisci e aiuta a mantenere l'equilibrio senza appesantire le scarpe. E l'inserto in plastica ti consente di eseguire meglio i colpi e rende più facile salire in punta di piedi: mantiene il piede in posizione verticale. Emettere scarpe da punta con vari gradi rigidità del sottopiede.

All'esterno, le scarpe da punta sono rivestite di raso o calicò beige. Entrambi i tipi di tessuto sono traspiranti e prendono facilmente la forma del piede, senza limitare i movimenti. Il raso beige non abbaglia, si fonde con il colore della pelle: questo consente alla ballerina di apparire più leggera e ariosa, allunga le gambe. Le scarpe da punta sono attaccate alla gamba con nastri che, secondo la tradizione, la ballerina stessa cuce. La colla naturale e una base in tessuto consentono alla scarpa di assumere facilmente la forma del piede di un ballerino e l'assenza di cuciture sporgenti riduce il rischio di lesioni. Ma queste sono scarpe di breve durata. Un paio non è sufficiente nemmeno per un'esibizione a tutti gli effetti: si consumano rapidamente, soprattutto con balli intensi.

La cucitura a mano non permette la produzione di un gran numero di scarpe da punta, quindi di alta qualità scarpe da ballo molto apprezzato nel mercato mondiale. La forma del modello viene spesso utilizzata dai designer moderni per creare scarpe stravaganti. In tali scarpe, la parte anteriore ricorda la forma di una scarpa da punta e la suola è dotata di un tacco alto che solleva il piede quasi verticalmente.

Storia delle scarpe da punta

Prima dell'invenzione delle scarpe da punta, le ballerine si esibivano a piedi nudi o con speciali sandali leggeri con lacci, ma potevano appoggiarsi solo su un piede pieno ed era impossibile stare in punta di piedi. Il primo balletto che ha richiesto le scarpe da punta è stato lo spettacolo Zephyr and Flora, ma poi Maria Danilova si è alzata in punta di piedi senza scarpe speciali. Dopodiché, passarono circa 20 anni e nel 1830 apparvero le prime scarpe con la punta dura. E la prima ballerina che si è esibita in loro è stata Maria Taglioni. Era suo padre il creatore delle scarpe da ballo.

Successivamente, le scarpe da punta iniziarono ad apparire in tutto il mondo, i materiali e i design cambiarono. All'inizio veniva posto un tappo di sughero sotto le dita per ottenere la rigidità desiderata, ma questo fu presto abbandonato, poiché le gambe delle ballerine erano gravemente ferite. Quindi sono stati inseriti materiali morbidi nelle scarpe da punta: lana infeltrita, tessile. Ma non hanno mantenuto la loro forma e si sono consumati rapidamente. Nonostante l'inconveniente, le scarpe hanno raggiunto il loro obiettivo. Le ballerine si alzavano più facilmente sulle dita e la danza sembrava ariosa e leggera. Le scarpe da punta sono state trasformate, sono apparse nuove forme a scatola, inserti e solette aggiuntivi. Per qualche tempo è stato utilizzato il gesso al posto della colla. Era abbastanza solido, ma non aveva la forma del piede di un ballerino.

L'attuale produzione di scarpe da punta è ancora manuale: gli artigiani cuciono e incollano i modelli. La cucitura meccanica non si è giustificata, sebbene alcune ballerine professioniste utilizzino tali scarpe da punta. I produttori più famosi sono il russo Grishko, specializzato nella cucitura a mano, e l'azienda americana Gaynor Minden, che produce scarpe da punta fatte a macchina.

Suggerimenti video su come scegliere le scarpe da punta per un bambino:

Ballerine magiche che danno alla ballerina l'opportunità di perdere peso e, nonostante la gravità, librarsi sopra il palco.

Pointe - tradotto dal francese "punto". Le scarpe da punta sono chiamate punte delle dita dei piedi. Ballare sulle punte significa ballare, affidandosi non interamente a tutto il piede, ma solo alle scarpe da punta. Questo sistema danza classica iniziò ad essere utilizzato all'inizio del XIX secolo, trasformandosi gradualmente in un elemento indispensabile del balletto classico. La danza delle punte è esclusivamente femminile.

Successivamente, sono state chiamate anche speciali scarpette da ballo, in cui la ballerina balla, appoggiandosi sulla punta dei piedi (sulle scarpe da punta).

Le scarpe da punta sono generalmente realizzate in raso. Una calza rigida si ottiene mediante l'utilizzo di una speciale colla di amido, che viene impregnata di tutti gli strati interni della calza. Dopo aver asciugato le scarpe da punta, la calza diventa dura. Aiuta a mantenere il piede in un'insolita posizione di danza e suola in cuoio. Il design delle scarpe da punta contribuisce al raggiungimento della stabilità sulla gamba portante nelle pose della danza classica.

Nonostante l'apparente semplicità del design, il processo di "creazione" dei punti è un'intera arte. La scarpa da ballo è composta da 54 parti che devono essere realizzate, assemblate e adattate al piede. La parte superiore della scarpa da punta è in raso e calicò grezzo (rovescio), la suola è in vera pelle, la "scatola" è la parte dura sopra la toppa di supporto - composta da 6 strati di juta e tessuti incollati sulla punta rovesciata. Colla speciale da componenti naturali. Un altro pezzo grezzo viene messo sul blocco, dandogli forma necessaria e poi lucidato con un martello speciale. La parte superiore e quella inferiore sono cucite a mano con una speciale cucitura a filo singolo. Il filo è trattato con cera d'api e colofonia. Asciugare le scarpe da punta come la frutta per 12 ore a una temperatura di 40-50 gradi Celsius. Oltre all'essiccazione convettiva, vengono utilizzati anche emettitori a infrarossi.

Man mano che la danza si intensifica, le punte dure delle scarpe si ammorbidiscono. Per una performance, una ballerina può cambiare diverse paia di scarpe da punta.

Il 3 luglio 1830, Maria Taglion apparve sul palco con scarpe da punta con fodera in sughero duro nei panni di Flora nel balletto Zephyr and Flora a Covent Garden, Londra. Fu la prima a ballare sulle scarpe da punta - nel 1832 alla Grand Opera parigina nel balletto "La Sylphide" diretto da F. Taglioni.

Sebbene il famoso storico del teatro Yu.A. Bakhrushin credeva che la ballerina russa Maria Danilova fosse stata la prima a stare sulle dita nel balletto Zefiro e Flora di Charles Louis Didelot nel 1808. E questo sembra essere vero.

Didlo arrivò in Russia nel 1801. Era già un abile coreografo livello europeo. Ballet sapeva come veniva chiamato dall'interno, lui stesso per molto tempo ha agito come ballerino. Le sue produzioni erano audaci e innovative per il loro tempo. Amava l'innovazione e tutti i tipi di trucchi tecnici. Era tentato di strappare il ballerino dal pavimento e "lanciarlo" in aria. Non poteva fare a meno di volare. Amorini, eteri, ninfe svolazzavano sul palco nei suoi balletti singolarmente e in interi gruppi. Pertanto, mettere la ballerina tra le dita era abbastanza nel suo spirito. Gli storici del balletto affermano che tutte le prime immagini di un arabesco o di un atteggiamento sulle dita si riferiscono specificamente al suo balletto Zefiro e Flora. Ma, in tutta onestà, devo dire che non era ancora una danza sulle dita, ma una posa, davvero favolosamente bella, nella performance.

I primi tentativi di danza sulle dita in Europa nel 1815 furono fatti dalle ballerine Genevieve Goslin e Amalia Bruglioni. Lo storico dello storico del balletto francese Castile-Blaza scrive della commedia “Zephyr and Flora” messa in scena da Didelot a Parigi nel 1815: “Apprendiamo dai giornali che l'anziana Mademoiselle Gosselin rimase in punta di piedi per diversi momenti, sur les pointes des pieds- una cosa mai vista prima

Eppure, la prima ballerina che inizia davvero a ballare con le scarpe da punta e quindi scopre nuova pagina nella storia della danza - pagina del balletto romantico, va riconosciuta Maria Taglioni. La sua "Sylph" ha conquistato il mondo e le ha portato la meritata fama. A proposito, ha fatto una rivoluzione non solo nel campo delle scarpe da ballo, Maria, con il supporto di suo padre, il coreografo Philippe Taglioni, "riformato" e costume da balletto. È diventato traslucido e arioso, il che ha funzionato alla grande idea generale leggerezza e leggerezza della danza.

E la primissima ballerina russa che balla sulle punte si chiama Avdotya Istomina.

Brillante, a mezz'aria,
obbediente all'arco magico,
Circondato da una folla di ninfe
Vale la pena Istomin; Lei,
Un piede che tocca il pavimento
Un altro gira lentamente
E all'improvviso un salto, e all'improvviso vola,
Vola come lanugine dalla bocca di Eol;
Ora il campo sarà sovietico, poi si svilupperà
E si batte la gamba con una gamba veloce.

AS Pushkin "Eugene Onegin"

La geniale ballerina russa Anna Pavlova divenne l'erede delle tradizioni di Taglioni e Istomina nel XX secolo, era lei che "era destinata a restituire sul nostro palcoscenico il fascino dimenticato dei balletti romantici dell'era Taglioni". La danza delle punte è già diventata un classico del balletto e Pavlova è diventata la musa principale del balletto romantico. Ha viaggiato in tutto il mondo con tournée, secondo stime approssimative, ha tenuto circa 9mila spettacoli. maestro italiano Ninnolini realizzava per lei in media più di 2.000 ballerine all'anno.

Ha lavorato per Anna e altri maestri. Dopo aver ricevuto le scarpe da punta, Pavlova le ha personalizzate per se stessa. Secondo le memorie della sua amica Natalya Vladimirovna Trukhanova, "per sentire direttamente il pavimento, ha inzuppato la colla del calzino, ne ha strappato diversi strati e ha rammendato questo posto con fili spessi. Quale dovrebbe essere la tecnica di una ballerina se il suo peso corporeo, anche se solo quarantaquattro chilogrammi, sostenuto solo dalla forza dei muscoli dei polpacci, delle caviglie e delle dita?!"

L'immagine è davvero deliziosa: gentile, fragile, femminile, lo standard di bellezza e grazia impeccabili. Può esistere senza scarpe da punta? Queste scarpine in raso sono un vero e proprio feticcio, un simbolo di appartenenza mondo fatato balletto. Questo è quello che hanno fatto danza classica inimitabile.

Quindi, le scarpe da punta meritano un discorso a parte su se stesse. Cosa si nasconde dietro il loro guscio satinato? Per quanto tempo una ballerina si allena per stare in piedi con sicurezza sulle scarpe da punta? Chi ha inventato questo miracolo e l'ha provato per la prima volta?

Origine
parola francese pointe è usato per riferirsi alla punta delle dita dei piedi. Parlare del fatto che la ballerina "balla sulle punte" significa una posizione in cui non fa affidamento su tutto il piede, ma solo sulla punta delle dita. Da qui il nome delle speciali scarpe da ballo.

La storia del balletto russo dice che la posizione "sulle dita" è apparsa 20 anni prima che le scarpe da punta entrassero nell'uso del balletto. Per la prima volta la posizione "sulle dita" fu introdotta dal famoso coreografo Didlo nella commedia "Zefir and Flora", che mise in scena nel 1808, lavorando su invito in Russia. E ovviamente, la prima interprete della "danza delle punte" può essere considerata Maria Danilova, che ha recitato in questo balletto. Tuttavia, le stesse scarpe da punta sono apparse un po 'più tardi e non in Russia.

Primo passo sulle punte
La ballerina italiana Maria Taglioni utilizzò per la prima volta il prototipo di scarpe da ballo moderne nel 1830. Essendo figlia del famoso coreografo Filippo Taglioni, divenne una figura chiave nell'era del romanticismo del balletto fondato da suo padre.
È interessante notare che, secondo i critici dell'epoca, Maria non aveva praticamente alcun talento per il balletto: era magra, piuttosto alta, aveva il petto piatto e gli arti lunghi. Si può solo essere sorpresi da questo, perché oggi un tale fisico è considerato l'ideale per una ballerina.

Filippo Taglioni ha creato balletti in cui voleva ottenere una straordinaria leggerezza e ariosità, e quindi sua figlia ha dovuto abbandonare corsetti, gioielli, gonne pesanti e ballare in un tutù chopin senza peso. Alla ricerca di un'immagine volante e di "mezze dita" alte, sono state create le prime scarpe da punta.

Assomigliavano poco alle ballerine che si usano oggi: la rigida fodera in sughero non permetteva di danzare completamente sulla punta delle dita, e anche solo starci sopra era abbastanza difficile. Ma il compito principale è stato completato, è stata creata l'illusione di sollevarsi da terra, l'assenza di gravità della ballerina, la sua "gamba senza fine". Maria Taglioni ha continuato a utilizzare la tecnica delle dita, insieme alla quale le scarpe sono migliorate.

"Dispositivo" impeccabile
Le scarpe da punta svolgono le loro funzioni grazie alla parte rigida multistrato - "scatole", che crea un'enfasi che consente alla ballerina di stare in piedi sulle dita.
Le prime scarpe da punta avevano una "scatola" di sughero, dura e scomoda. Oggi è composto da sei strati di tessuti e tela ordinaria, incollati insieme secondo il principio della cartapesta. Questa enfasi viene molto rapidamente "modellata", indossata, acquisendo la forma delle dita del ballerino, e la scarpa diventa, per così dire, un'estensione della gamba.
A volte una ballerina può cambiare diverse paia di scarpe da punta in una performance (le solette si rompono), tutto dipende dall'intensità della danza. Una prima ballerina ha bisogno di almeno 30 paia al mese. È impressionante che la famosa Olga Spesivtseva, che brillava al Teatro Mariinsky anche prima della rivoluzione, abbia "ballato" più di 2mila coppie durante la stagione alle prove e agli spettacoli.

Punta in altoÈ cucito da raso e calicò color pelle per creare l'illusione dell'unità del piede e della scarpa. Il raso di delicato color pesca non abbaglia sotto i riflettori, svolgendo perfettamente le sue funzioni. Il calicò grosso, in quanto tessuto più igienico, consente di mantenere i piedi sani, prevenendo la formazione di funghi. Questo è molto importante, perché i piedi della ballerina dopo lo spettacolo o l'allenamento intensivo diventano assolutamente bagnati.

Suola realizzato in vera pelle. La rigidità delle scarpe da punta è regolamentata solette vari tipi: per tecnica classica e per rotolare sul piede. Le scarpe da punta sono prodotte in diversi modelli con solette di diversa rigidità: morbide (S), medie (M) e dure (H), oltre che super morbide (SS) e super dure (SH).

E, naturalmente, una parte integrante delle scarpe da punta è romantica legare i nastri, che, secondo la tradizione, vengono cuciti dalla stessa ballerina.

È difficile da credere, ma ci vogliono circa 54 parti e più di 100 operazioni per realizzare una scarpa da punta. Il design è così perfetto che una buona scarpa da punta, messa su un blocco, sta in piedi da sola sulla punta ("toppa").

In che modo le scarpe da punta influiscono sulla salute di un ballerino?
Le scarpe apparentemente innocue, secondo le ballerine, sono un vero strumento di tortura. Anche se per la fabbricazione moderne scarpe da punta viene utilizzata una colla speciale, che consente alla "scatola" di assumere rapidamente la forma di un piede, duroni e gambe consumati nel sangue sono un evento comune.

Le ballerine principianti indossano scarpe da punta dai 10 agli 11 anni. Non senza ragione, si ritiene che le prime scarpe da punta siano estremamente pericolose per lo scheletro del bambino.
Per iniziare a ballare i passi più semplici "sulle dita", devi padroneggiare le scarpe da punta per diversi mesi e persino anni. Per diversi anni di comunicazione con scarpe così strette e dure, il piede è inevitabilmente deformato, ad esempio, dal tipo greco a quello romano.

Standard ""Grishko»
Le due aziende di scarpe da punta più famose sono la russa Grishko e l'americana Gaynor Minden.

"Grishko" è ancora realizzato per l'80-90% a mano e solo con materiali naturali.

Gaynor Minden utilizza una plastica speciale per rendere le scarpe da ballo comode e resistenti. Ma, come si è scoperto, con tutta la comodità delle scarpe da punta americane, sono troppo larghe, il che porta gradualmente a una formazione impropria delle articolazioni delle dita e il piede non funziona correttamente in esse, non c'è sviluppo del sollevamento e forza del piede, che sono così importanti per una ballerina. È in questi modelli che molti ballerini sperimentano l'annerimento della lamina ungueale e danni alle dita dei piedi, ai piedi e al tendine di Achille.

Le scarpe da punta russe sono considerate le migliori in tutto mondo del balletto. A volte Unione Sovietica, andando all'estero in tournée, dozzine di artisti li hanno messi in vendita, insieme a caviale e vodka.

Oggi le scarpe da punta "Grishko" secondo gli esperti rimangono fuori concorso. La colla viene prodotta solo con ingredienti naturali, tessuti: raso naturale e calicò, la suola è tagliata in vera pelle. C'è una barzelletta secondo cui le scarpe da punta di "Grishko" possono essere mangiate senza troppi danni alla salute. I maestri, come prima, raccolgono le scarpe sulle proprie ginocchia per sentire meglio il tessuto e durare.

Le delicate scarpe color pesca hanno visto i piedi più belli e le gambe più snelle della loro storia e, naturalmente, il ballo più delizioso del mondo.

Scarpe da punta(dal francese les pointes des pieds - "punta delle dita"; anche scarpe a punta, A volte pioli O caschi, colloquiale) - scarpe da ballo da donna, parte integrante della danza femminile nel balletto classico. Le scarpe da punta consentono al ballerino di assumere una posizione con un fulcro sulle punte del piede teso di una o entrambe le gambe (francese sur les pointes), il che rende la posa meno casuale e più sublime.

Nascere come mezzo espressività figurativa, con l'avvento dell'era del romanticismo, furono originariamente utilizzate per i ruoli di fate, dee e altre creature magiche per enfatizzare la loro origine soprannaturale - mentre ai "semplici mortali" veniva assegnato di ballare sulle mezze dita dei piedi (fr. sur le demi- pointes) o in caratteristiche scarpe col tacco. Nel balletto dei tempi dell'accademismo si sottolineavano anche le differenze sociali tra le nobili eroine e il loro ambiente di origine ordinaria.

Le scarpe da punta del XIX secolo hanno una forma molto simile alle scarpe da ballo e da strada per le donne della fine del XVIII secolo - 1° metà del XIX secolo, quando, dopo la rivoluzione, le donne francesi abbandonarono praticamente i tacchi, divenuti simbolo di pericolosa appartenenza all'aristocrazia, in favore di un'antica naturalezza. Come le scarpe da ballo, erano realizzate in raso di seta, suole piatte in cuoio, con punta rettangolare. La "moda greca" del 1790 fu ripresa anche dai ballerini: Maria Medina, e altri artisti dopo di lei, andarono in scena in chitoni e sandali, predicando la libertà. Allo stesso tempo, ballerini come Mademoiselle Parisot hanno continuato a ballare con scarpe strette e con tacco basso (tuttavia, senza fibbie, fiocchi, fiori e altre decorazioni rococò).

Nel 1821 a Londra, sul palco Teatro Reale, Bias si è esibita, decorando la sua danza con pose separate sulle dita. La litografia di J.-F. Waldeck, in cui la ballerina è raffigurata in una posa sicura sulle dita in quinta posizione.

Nell'ottobre 1830, Maria Taglioni (1804-1884) mostrò una danza sulle punte nel balletto "Dio e la Bayadère", 14 marzo l'anno prossimo fece il suo debutto in Zephyr and Flora di Didelot, ed esattamente un anno dopo, il 12 marzo 1832, ballò già con sicurezza sulle punte nel balletto di suo padre La Sylphide, stabilendo finalmente il primato del romanticismo sul palco.

Nel 1846, la tecnica delle dita di Sophia Fuoco colpì così tanto Parigi che alla giovane italiana, "brillante nelle cosiddette scarpe da punta", fu dato il soprannome di La Pointue.

La prima ballerina russa a iniziare a ballare sulle punte è Avdotya Istomina (1799-1848), allieva di Didelo, che ha ballato, tra le altre cose, nel balletto Zefiro e Flora.

A poco a poco, la danza sulle punte divenne un elemento indispensabile del balletto classico, a tal punto che in molte edizioni dell'antico balletti classici parti caratteristiche, semi-caratteristiche e persino grottesche (come la fata Carabosse di La bella addormentata nel bosco di Konstantin Sergeev, 1964) sono state completamente trasferite dai tacchi e dalle scarpe morbide alle scarpe da punta. Questa tendenza ha raggiunto il suo apice con il coreografo Yuri Grigorovich, che ha portato quasi completamente fuori dal palco la danza con i tacchi. Teatro Bolshoj, sostituendo le caratteristiche suite de Lo Schiaccianoci (1966), Il lago dei cigni (1969) e altri balletti con variazioni classiche su scarpe da punta dal sapore nazionale.

Produzione

Nella seconda metà del XIX sec. un tappo rotondo, spesso 2 dita, veniva inserito nelle scarpe delle ballerine. Il sughero relativamente costoso all'inizio del XX secolo è stato sostituito da una speciale colla di amido: tutti gli strati interni della "scatola" o "vetro" (la parte della scarpa in cui sono posizionate le dita dei piedi) ne sono impregnati, raggiungendo così il grado di rigidità richiesto dalla moderna tecnica delle dita, raggiunse uno straordinario virtuosismo nella seconda metà del XX secolo. La "toppa" leggermente ovale della scarpa da punta, grazie alla quale si ottiene stabilità in varie pose, è appiattita.

Poiché le scarpe da punta devono adattarsi perfettamente al piede senza causare disagio, le ballerine, se possibile, preferiscono ordinare le scarpe su misura individuale, piuttosto che ritirarle in un negozio da una taglia esistente. gamma di modelli. IN Tempo sovietico con così maggiori teatri, come il Bolshoi o il Mariinsky, c'erano i propri laboratori teatrali che realizzavano scarpe individualmente per ogni artista - mentre la ballerina era assegnata a un certo maestro che memorizzava i desideri e le caratteristiche anatomiche di ogni artista e poteva realizzare scarpe che non richiedevano raccordo aggiuntivo.

Dopo aver preso le misure, viene realizzato un tipico blocco per scarpe in legno, seguendo esattamente i contorni del piede. Nel negozio di taglio, il taglio viene tagliato lungo la taglia giusta(il più delle volte - da un raso rosa pallido), viene cucito uno spazio vuoto lungo il blocco. Quindi una piccola suola di cuoio spesso, più piccola delle dimensioni del piede, viene inchiodata al blocco. Il foglio di raso viene messo sul blocco con il rovescio rivolto verso l'alto e su di esso vengono incollati diversi strati di tela e tessuto di tara. Dopo aver cucito lo sbozzato con un filo resistente e aver tagliato il materiale in eccesso, viene rimosso dal blocco, rivoltato verso l'esterno e rimesso sul blocco, questa volta fissato con piccoli chiodi, dopodiché l'intera scarpa viene accuratamente battuta con un martello in modo che ripeta la forma del blocco.

Dopo aver tolto la scarpa dal blocco, vi viene incollata una soletta multistrato in pelle o cartone, con all'interno inserita una stretta lastra rettangolare di cartone rigido, che aiuterà a mantenere il piede in posizione eretta. Per enfatizzare la curva del piede e dare la possibilità di raggiungere le dita, alla suola viene data una forma curva. Dopo che la suola con il sottopiede è stata incollata, la scarpa viene nuovamente tirata sopra il blocco e posta in un essiccatoio, un forno con una temperatura di 60-70 °. Il giorno dopo, quando la colla si è completamente indurita, le scarpe da punta vengono tolte dal forno. poi all'interno di ogni scarpa viene posta una soletta di cotone, con la quale il piede andrà a contatto.

Nel giorno in cui un maestro riesce a realizzare 6-7 paia di scarpe fatte a mano, una piccola squadra è in grado di produrre circa duemila paia al mese.

Alcuni dei più rinomati produttori di scarpe da punta sono l'azienda inglese Freed of London, fondata nel 1929 e che produce circa 700 paia al giorno, e l'australiana Bloch, che esiste dal 1931. Truppe Balletto Reale e il New York City Ballet usano le scarpe Freed: il primo ne acquista circa 12.000 paia all'anno, spendendo circa £ 250.000, il secondo cerca di attenersi a un budget di $ 500.000. L'Australian Ballet acquista le scarpe Bloch.

Molto richieste tra le ballerine moderne anche le scarpe dell'azienda americana Gaynor Minden, fondata a New York nel 1993. A differenza delle tradizionali scarpe da punta incollate, si basano su una fusione di vetro materiali polimerici- tali scarpe non hanno bisogno di essere "rotte" prima di essere indossate, possono essere lavate, la loro soletta non si rompe e sono più resistenti. Attraverso l'uso moderne tecnologie sostengono meglio il piede, consentendo un minore sforzo muscolare durante la salita e la discesa, quindi è sconsigliato un uso troppo frequente per evitare di indebolire la muscolatura. Per lo stesso motivo, le scarpe da punta Gaynor Minden non possono essere utilizzate in alcune delle principali scuole di balletto, poiché assumendo parte del lavoro, non consentono la corretta formazione dell'apparato muscolare necessario.

Utilizzo

Per poter ballare con scarpe già pronte, le ballerine eseguono molte manipolazioni diverse con loro: cuciono loro nastri-stringhe e diversi tipi elastici che impediscono al collo del piede di "cadere" e alle scarpe stesse di scivolare via dai piedi; un "vetro" ("scatola") duro viene battuto con un martello da uno strato di tessuti incollati in modo che non prema da nessuna parte e non sfreghi le dita; tagliare la “toppa” di raso e avvolgerla con filo o uncinetto (ci sono anche dei cuscinetti antiscivolo che si possono incollare direttamente sulla “toppa”), fare dei piccoli tagli sulla soletta con un coltello o una grattugia. Mentre alcune ballerine preferiscono lavorare a piedi nudi, la maggior parte indossa cuscinetti in silicone e altri rivestimenti all'interno per aiutare a prevenire le vesciche.

Dalle numerose alzate alle dita durante la danza e la discesa da esse, le scarpe si ammorbidiscono gradualmente e si allentano. La loro durata dipende dall'intensità del carico: ad esempio, una ballerina che si esibisce ruolo di primo piano v spettacolo di balletto, con un gran numero di duetti, variazioni e altre uscite, può cambiare diverse paia di scarpe in una serata. Inoltre, per spettacoli come Giselle, dove ogni atto richiede la propria tecnica ed espressività, gli artisti preparano scarpe diverse per ogni atto.

Per non scivolare durante il movimento, in precedenza, quando il pavimento del palcoscenico e delle sale prove era di legno, per una migliore presa venivano utilizzate colofonia e acqua ordinaria: un annaffiatoio da giardino era un attributo indispensabile delle sale prove. C'era persino un proverbio: "Chi non sa annaffiare, non sa ballare". Dopo che il legno era onnipresente al posto del linoleum da palcoscenico, gli artisti iniziarono a usare bibite zuccherate che erano appiccicose una volta essiccate, come la Coca-Cola.